In ricordo di Claudia

Essere un buon insegnante significa non trasmettere nozioni ma ascoltare i bambini e stabilire con loro un dialogo, aspettare pazientemente le loro risposte e progettare alla luce di queste, significa essere presente per ognuno, cercare le strategie per coinvolgere tutti, anche i più fragili e valorizzare il loro pensiero e le loro conquiste.

Claudia Fabiani era così. Era la maestra di tutti, o meglio, di ognuno.

Era la maestra dagli occhi che ridono, che trasmettono entusiasmo ma, se occorre, anche rigore. Gli occhi di Claudia sapevano fare queste magie. Erano occhi buoni, che sapevano incoraggiare, leggere il disagio e il bisogno di sicurezza. Erano occhi attenti, a cui non sfuggiva nulla, capaci di vedere anche senza guardare… I bambini con lei si sentivano motivati e rassicurati. Tutti ascoltati, tutti importanti, per lei e per gli altri. E Claudia si entusiasmava per le loro conquiste e gioiva per i loro progressi.

Chi l’ha conosciuta l’ha amata. Non era possibile fare altrimenti. Sapeva trasmettere a chi le stava vicino la sua passione. È stata lei a promuovere la partecipazione della nostra scuola, il primo circolo didattico di Empoli, alla Rete LSS e sempre si è spesa per realizzare percorsi significativi per i bambini e per insegnare ai colleghi, all’interno del gruppo di ricerca e non solo. Perché Claudia com’era accogliente e incoraggiante con i bambini, allo stesso modo lo era con i colleghi. Con la sua stima e il suo incoraggiamento ognuno ha saputo, nel rapporto con lei, tirare fuori il meglio di sé.

Ora la scuola si sente orfana di una luce che era un punto di riferimento importante. Claudia c’era sempre per tutti. C’era quando stava bene ma anche quando le terapie la debilitavano. Ma lei a scuola voleva venire perché a scuola stava bene. C’era poi a casa, sempre disponibile a rispondere ai dubbi e alle richieste.

Da alcuni anni, come membro del CIDI di Firenze, partecipava con lo stesso entusiasmo e grande competenza alla vita del gruppo di ricerca e sperimentazione di scienze della scuola primaria.

Non sarà facile sopportare questo grande vuoto.

Il CIDI di Firenze