In finlandia sono bravi… perché?
Eleonora Aquilini
“La tendenza a non criticare le posizioni tradizionali definisce un atteggiamento conservatore, e il
conservatorismo ha i suoi inconvenienti. Pu?costare un prezzo piuttosto alto rimanere con lo
sguardo rivolto all’indietro, ai discorsi ricevuti, agli stereotipi e agli slogan facilmente ripercorsi,
alle autorit?carismatiche, a saggezze non verificate e mai contestate. Ben diverso ?quando si
mobiliti l’intelligenza indagatrice e quando il dibattito verta su nuove esplorazioni: la curiosit? il
senso critico e il piacere delle verifiche aprono la nostra mente.?/p>
(G. Jervis, Pensare dritto, pensare storto)
Quando si parla dell’inefficacia dell’insegnamento scientifico in Italia si citano sempre come
conferma i risultati deludenti ottenuti dall’Italia nell’indagine OCSE-PISA del 2003 e del 2006.
L’impressione ?che dare per scontato che la misura dell’ignoranza scientifica degli studenti sia un
dato dimostrabile da questi esiti disastrosi sia diventato ormai uno slogan. C’è il ragionevole dubbio
che molte persone in realt?non siano a conoscenza degli aspetti che caratterizzano questo tipo
d’indagine o che comunque non si pongano di fronte ad essi in modo critico e riflessivo.
La tendenza comune ?quella di considerare valida a priori l’idea di competenza scientifica che
dovrebbe avere un quindicenne di qualsiasi nazionalit?e di considerare indiscutibili le prove
somministrate e il tipo di insegnamento scientifico che veicolano.
Ci siamo precedentemente occupati dell’analisi delle premesse e delle prove riportate nei resoconti
del 20031 e del 20062, giungendo ad alcune conclusioni che riportiamo brevemente:
1) l’idea di competenza scientifica indicata nelle varie accezioni per i quindicenni non ?/p>
realmente commisurata all’et?degli alunni;
2) nel caso delle scienze manca un’idea implicita di curricolo. Gli studenti devono sapere un
po?di tutto e saperlo trasferire nei vari contesti. La stessa cosa non si pu?dire per le stesse
indagini fatte per la matematica;
3) i test migliori individuano competenze legate al saper leggere e comprendere un testo ed
essere capaci di ragionarci sopra in modo logico e coerente, non competenze derivabili da
1 E.Aquilini, L’indagine OCSE-PISA 2003 nelle Scienze: competenza o ignoranza pedagogica?, Insegnare, 2005,4, 33.
2 E.Aquilini, Le competenze scientifiche dei quindicenni nell’indagine OCSE-PISA 2006, Rivista dell’istruzione, 2008,
4, 78.
acquisizioni realmente raggiungibili dagli alunni. Il contenuto scientifico di questi test ?/p>
essenzialmente di tipo informativo.
Una riflessione ulteriore su questi aspetti fa ritenere che quest’ultimo punto sia il pi?rilevante.
Nonostante che nell’indagine OCSE-PISA si dichiari che le prove sono state elaborate non
tenendo conto dei curricoli di scienze dei singoli Paesi, ? interessante invece andare a vedere quale
tipo di insegnamento viene proposto nelle nazioni che raggiungono i risultati migliori in queste
prove. Ci sembra che un’attenzione particolare debba essere data al caso della Finlandia, al primo
posto nella classifica, e a suoi programmi di studio in campo scientifico.
Uno sguardo al sistema scolastico finlandese
Nel sistema educativo finlandese il primo livello d’istruzione ?obbligatorio, inizia a sette anni e si
conclude a sedici anni. In questo periodo l’istruzione ? gratuita e comprende anche il servizio
mensa. La maggior parte degli studenti frequentano anche la scuola secondaria potendo scegliere
fra scuola secondaria superiore (liceo) e scuola professionale. I diplomati di entrambe le tipologie di
scuola possono iscriversi all’Universit?o al Politecnico.
Il primo livello scolastico obbligatorio ?suddiviso in nove classi. In questi anni il Finnish National
Board of Education3 definisce gli obiettivi, il core curriculum, le performances attese per gli
studenti alla fine di ogni sottolivello (area di studio che prevede in determinate classi lo stesso tipo
d’insegnamento), che ogni scuola deve tenere presenti per programmare il curriculum locale e per
valutare gli alunni. Nel caso delle scienze, ad esempio, il primo sottolivello ?costituito dalle prime
quattro classi e l’insegnamento ?“Studi ambientali e naturali? il secondo ?rappresentato dalle
classi quinta e sesta con gli insegnamenti di “Biologia e Geografia?e “Chimica e Fisica? il terzo
comprende le classi settima, ottava e nona con Biologia, Geografia, Chimica e Fisica studiate
separatamente.
La valutazione degli alunni ?annuale e di fine corso e prevede un punteggio che ?insufficiente con
la votazione da 1 a 4; la valutazione positiva si ha con il punteggio da 5 a 10. Viene dato anche un
giudizio scritto che ?influente rispetto alla promozione all’anno successivo, in quanto l’alunno pu?/p>
essere ammesso alla frequenza dell’anno seguente se si ritiene che sia in grado comunque di
affrontarlo, anche con votazioni insufficienti in pi?materie. Pu?succedere anche che un alunno non
sia ritenuto idoneo alla promozione nonostante la votazione sufficiente nella maggior parte delle
discipline. Si sottolinea comunque che di queste decisioni devono essere informate preventivamente
le famiglie.
3 Prendiamo in esame in questo resoconto la parte del Finnish Board of Education del 16 Gennaio 2004 relativo
all’educazione scientifica (https://www.oph.fi/english/page asp?path=447,27598,37840,72101,72106)
Studi ambientali e naturali
Nei primi quattro anni di scuola si prevede un insegnamento integrato di biologia, geografia, fisica
ed educazione alla salute. L’obiettivo principale, enunciato nella premessa, ?la comprensione della
natura, degli ambienti artificiali, di se stessi e degli altri, della salute e della malattia. Il tutto nella
prospettiva dello sviluppo sostenibile. Si parla di insegnamento basato sulle conoscenze pregresse
dell’alunno e comunque basato sull’esperienza e sullo studio di fenomeni naturali.
Dagli obiettivi, i contenuti essenziali (“core contents? e la descrizione di competenze attese alla
fine della classe quarta (“description of good performance at the end of fourth grade? si comprende
che l’educazione alla salute non ha un ruolo marginale rispetto agli altri insegnamenti ma “conta?/p>
quanto gli altri “ingredienti?dell’insegnamento integrato. In questo caso per?si capisce che
l’insegnamento ?soprattutto informazione sui comportamenti che occorre tenere per rimanere in
buona salute o per prestare soccorso in caso di incidenti, sulle malattie tipiche dei bambini, sullo
sviluppo che accompagna la crescita del corpo umano. Nel paragrafo “Sicurezza?sono previste
anche modalit?comportamentali che prevengano il bullismo e la violenza, gli incidenti stradali e
domestici. La parte che riguarda gli organismi e gli ambienti di vita prevede un riconoscimento dei
viventi e non viventi, degli ambienti di vita (su cui si innestano nozioni di geografia) e delle pi?/p>
comuni specie di piante, funghi, e animali. Questi argomenti sono gli oggetti delle osservazioni,
delle classificazioni, delle procedure sperimentali esplicitate nelle competenze attese alla fine dei
quattro anni di corso. Le competenze (performances) sono descritte prevalentemente come un “un
sapere come…” (know how). La parte relativa ai “fenomeni naturali?riguarda fenomeni fisici
relativi al suono, alla luce, al calore, al magnetismo, all’elettricit?e si indaga il funzionamento di
semplici strumenti e le forze che agiscono in determinate strutture. L’ambito chimico (materiali
intorno a noi) riguarda le sostanze e i materiali della vita di tutti i giorni, la loro conservazione e il
riciclaggio, le propriet?dell’aria, le propriet?e i cambiamenti di stato dell’acqua (il ciclo
dell’acqua). Non si parla in questo caso di fenomeni chimici. Le competenze relative alle aree
fisiche e chimiche vengono prese in considerazione in un unico paragrafo e “il sapere come?non
riguarda pi?l’osservare, il classificare, ma l’usare (semplici strumenti di misura), lo spiegare (il
funzionamento di semplici strumenti, l’assemblare (un semplice circuito). Nelle voci che riguardano
i materiali prevale il comprendere (la trasformazione di una sostanza in un’altra), il conoscere (le
propriet?e l’utilizzo di varie sostanze e materiali, le sostanze pericolose come le medicine, i
prodotti per lavare, l’alcool, il tabacco). Le conoscenze indicate non sono acquisibili in modo
approfondito in questa fascia di et? sono nozioni date. Nelle aree fisica e chimica si iniziano
argomenti importanti dal punto di vista dello statuto epistemologico della disciplina, non facilmente
affrontabili dal punto di vista solo fenomenologico.
E?pur vero che gli argomenti scelti vengono approfonditi negli anni successivi, e questo fa
pensare al preciso intento di sviluppare un curricolo verticale. Tuttavia non ?specificato il livello
concettuale a cui questi argomenti vengono affrontati e non ? quindi chiaro in quale modo vengano
trattati e poi approfonditi nelle diverse fasce scolari.
Lo sviluppo dell’area biologica
Nelle classi quinta e sesta la Biologia viene insegnata insieme alla Geografia. La nostra attenzione
sar?rivolta agli aspetti biologici, anche se la geografia ? importante perch?approfondisce lo studio
degli ambienti di vita, gi?iniziati nei primi quattro anni. L’insegnamento ?organizzato in modo da
promuovere l’idea della biodiversit?e quindi dell’uomo come parte della natura. Si precisa che le
lezioni possono essere tenute in classe e all’aperto, per fare esperienze educative anche “sul
campo? L’educazione alla salute ?inglobata negli insegnamenti di Biologia e Geografia. Gli
argomenti biologici vengono raggruppati in “Organismi e ambienti di vita?e in “Anatomia,
funzioni vitali, crescita, sviluppo e salute dell’essere umano? Il primo gruppo prevede
l’identificazione della flora e della fauna individuabili negli ambienti circostanti, gli ambienti di
vita ( le foreste, le paludi, catene alimentari), la crescita delle piante e la loro riproduzione?/p>
Si esplicita nelle competenze che ?importante, ad esempio, conoscere la differenza fra vertebrati e
invertebrati e sapere come gli animali si adattano all’ambiente, sapere che le piante verdi producono
il loro cibo per assimilazione, spiegare i principi su cui si basa la catena alimentare, sapere come
preservare e proteggere gli ambienti naturali circostanti.
Il secondo gruppo di argomenti riguarda le principali funzioni del corpo umano, la riproduzione , i
cambiamenti (fisici, psicologici, sociali) che accompagnano la pubert? i fattori che entrano in gioco
nelle relazioni umane (controllo delle emozioni, tolleranza..), diritti e responsabilit?degli alunni in
quella determinata fascia di et? Qui l’educazione alla salute ha un grande ruolo.
La Biologia, come materia autonoma, viene studiata negli ultimi tre anni del ciclo d’istruzione
obbligatorio. I prerequisiti dell’insegnamento sono i fenomeni della vita e si prosegue nello studio
introducendo l’evoluzione, i fondamenti dell’ecologia, la struttura e le funzioni vitali dell’essere
umano. Troviamo fra i contenuti essenziali: la natura e gli ecosistemi, la vita e l’evoluzione, l?/p>
ambiente naturale. Le competenze alla fine dei tre anni hanno una denominazione diversa che ?la
stessa anche per Geografia, Chimica e Fisica: “Criteri per la valutazione finale per una votazione di
otto? Non si parla pi?di performances attese alla fine del triennio. In questa parte si capisce che
l’insegnamento della Biologia proposto nella fascia di et? 13-15 anni ?altamente specialistico. Gli
alunni infatti devono saper descrivere le principali caratteristiche della struttura della cellula, saper
spiegare la fotosintesi, descrivere la riproduzione di piante, animali, funghi e microbi, spiegare le
caratteristiche dell’evoluzione e la storia dell’evoluzione umana. Per ci?che riguarda il corpo
umano occorre saper descrivere organi e tessuti, saper spiegare la formazione di gameti, i rapporti
sessuali, la gravidanza e la nascita, nonch?i concetti chiave associati all’ereditariet? Le tematiche
trattate sono tantissime e ci si chiede come possano essere trattate in modo significativo dai dodici
ai quindici anni.
L’area Fisica e Chimica
Nelle classi quinta e sesta l’insegnamento di Fisica e Chimica prevede argomenti previsti nei
primi quattro anni con la variante fondamentale che vengono inseriti in ambiti disciplinari ben
precisi. Troviamo, ad esempio, calore, luce, movimento prodotti da fenomeni elettrici nel capitolo
“Energia e elettricità”; le forze responsabili di equilibrio e movimento prendono il nome di forza di
gravit?e di attrito, il moto ?anche quello della terra e della luna. L’aria e l’acqua vengono
nuovamente prese in esame dal punto di vista delle loro propriet?e i materiali classificati e separati
nei loro componenti.
In questi due anni l’obiettivo ?quello di passare dall’osservazione dei fenomeni, degli oggetti, dei
materiali ai concetti di base della Chimica e della Fisica. Ci sembra che questo sia un intento un po?/p>
troppo alto per alunni di 11 e 12 anni. L’analisi delle performances attese conferma anche l’idea che
ci sia molto nozionismo e una buona dose di informazione fine a se stessa. Per esempio a che serve
conoscere i simboli chimici dei gas presenti nell’atmosfera o degli elementi presenti nel suolo? In
una visione formativa dell’insegnamento scientifico i simboli hanno senso se ad essi sono connessi
significati costruiti. Ad un livello in cui si separa e si classifica, specificare che l’anidride carbonica
ha formula CO2 non aggiunge nulla in termini concettuali. E? inoltre solo informazione essere a
conoscenza della tossicit?del tabacco e di altre sostanze dannose.
A questa et?lo studio delle forze, come quella gravitazionale e di attrito e il tipo di moto che esse
generano ci sembra un’impresa piuttosto ardua, di difficile realizzazione in termini di acquisizione
consapevole di concetti. Gli aspetti di educazione ecologica e di educazione alla salute sono
presenti in modo costante in queste indicazioni: si specifica che le fonti energetiche da cui si pu?/p>
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ricavare calore ed elettricit?devono essere classificate in rinnovabili e non rinnovabili o, quando si
studia il moto, occorre saper descrivere situazioni pericolose nel traffico urbano e negli ambienti
naturali.
Quando nelle classi settima ottava e nona si passa allo studio della Fisica come materia autonoma,
ritroviamo ancora una volta, le forze e il movimento, il calore e l’elettricit?trattati da un punto di
vista strettamente disciplinare, nel senso che a questi temi si applicano le leggi e i principi
fondamentali della Fisica. Si affrontano le leggi del moto uniforme e uniformemente accelerato, il
lavoro prodotto da una forza, la potenza, l’energia meccanica. A proposito dell’elettricit?si
prendono in considerazione le forze magnetiche ed elettriche fra gli oggetti, la corrente continua e i
circuiti elettrici, l’induzione elettromagnetica. Il suono e la luce, gi?presi in considerazione negli
anni precedenti vengono nuovamente affrontati nel capitolo del moto dell’onda. Qui oltre ad
analizzare i fenomeni prodotti dal moto dell’onda (produzione, riflessione, riflessione e rifrazione)
si studiano anche i principi di funzionamento degli strumenti ottici. Nel capitolo che riguarda le
strutture naturali viene menzionato anche il decadimento radioattivo, la fissione e la fusione. La
lettura dei “criteri di valutazione per una votazione di 8? non attenua la rigidit?disciplinare di
queste indicazioni. Tutti questi argomenti sono complessi dal punto di vista concettuale e le teorie
che ne permettono la comprensione devono essere affrontate in modo graduale e con tempi lunghi.
Sono cos?tanti che non sembra possibile che possano essere insegnati e compresi in modo
significativo.
La situazione non ?migliore nel caso della Chimica che nel triennio in esame ?trattata ad un
livello francamente troppo elevato e senza i riferimenti storico epistemologici che danno senso e
significato allo studio di questa disciplina. La struttura della materia, le reazioni chimiche, il
linguaggio simbolico proprio della disciplina vengono “dati? senza problemi, senza cio?nessuna
acquisizione progressiva di questi concetti. Formule, bilanciamenti, rapporti di reazione vengono
indicati come argomenti da trattare in un modo che, si capisce, non possono essere che addestrativi,
dal momento che le leggi classiche della Chimica non vengono neanche nominate. Addirittura sono
argomento di studio le celle elettrochimiche, l’elettrolisi e le loro applicazioni. Nel gruppo di
argomenti che riguardano “La natura vivente e la società” si elencano oltre alla fotosintesi e la
combustione, le reazioni di ossidazione e i prodotti organici come alcoli e acidi carbossilici, gli
idrocarburi, i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, i carboidrati, le proteine, i lipidi, i
prodotti per lavare e i cosmetici. E?impensabile che tutti questi temi possano essere insegnanti in
altro modo che non sia un elenco da imparare in modo addestrativo. La Chimica, ancora pi?della
Fisica viene considerata e trattata, in queste indicazioni, come disciplina di servizio, assolutamente
non formativa.
Considerazioni conclusive
Nel National curriculum finlandese del 2004, troviamo tutte le tematiche che incontriamo nelle
prove dell’OCSE PISA, tanto che viene il ragionevole dubbio che o le indicazioni siano state fatte
ad hoc per questa indagine internazionale o che, uno sguardo a questo curriculum sia stato dato
nella preparazione delle prove. Dal punto di vista di quello che pu?essere considerato adeguato alla
preparazione di base in campo scientifico ci sembra che possa essere considerata accettabile solo la
parte relativa ai primi quattro anni, basata prevalentemente sull’analisi dei fenomeni. per quanto
infarcita di “educazioni? Per il resto ci sembra che lo scopo sia quello di arrivare il prima possibile
alle trattazioni che implicano la formalizzazione disciplinare. Quest’ultima viene proposta con il
sistema consueto di fornire velocemente i risultati della scienza finita senza preoccuparsi delle
gradualit?necessarie per la comprensione. Un’analisi storico epistemologica manca per la Biologia,
per la Fisica ed in modo particolare per la Chimica. C’è da aggiungere che il monte l’orario
previsto in Finlandia nella scuola di base per l’insegnamento scientifico non ?superiore a quello
italiano. Vengono dedicate 9 ore complessive nelle prime quattro classi per “Studi ambientali e
naturali? tre ore fra la classe quinta e sesta per “Biologia e Geografia?, due ore per “Fisica e
Chimica? sette ore per Biologia e Geografia, sette ore per Fisica e Chimica insegnate
separatamente. Il monte ore orario complessivo ?di 31 ore nelle nove classi, con una media di circa
3,5 ore settimanali. Quindi la quantit?di tempo dedicata all’insegnamento scientifico non ?il fattore
determinante dei migliori risultati ottenuti dagli studenti finlandesi. I fattori determinanti che si
evincono dalla lettura di queste indicazioni sono i contenuti disciplinari, le educazioni alla salute ed
allo sviluppo sostenibile.
C’è da riflettere se sia la strada indicata dal National Curriculum finlandese quella da seguire per
migliorare l’insegnamento scientifico e se sia solo un modo per arrivare a buoni posti nelle
classifiche internazionali.